In questo episodio, Janet offre soluzioni a tre comportamenti comuni dei bambini: il tattling, le minacce e gli avvertimenti. Scopri come rispondere in modo efficace.
Il tattling: perché i bambini segnalano gli altri
Il tattling è un comportamento comune nei bambini, che può risultare fastidioso per i genitori. Tuttavia, è importante comprendere che non si tratta di un segnale di cattiva educazione, ma piuttosto di una forma di comunicazione . I bambini segnalano agli adulti ciò che accade intorno a loro, e questo può essere visto come un modo per condividere informazioni momentanee.
Perché i bambini segnalano gli altri
Quando un bambino dice, ad esempio, “Rachel non ci lascia giocare”, sta semplicemente comunicando una situazione che lo preoccupa. Invece di reagire in modo negativo, i genitori possono rispondere in modo costruttivo, ad esempio:
- “Aha, davvero? Cosa ne pensi?”.
- “Oh, grazie per avermelo detto, cosa vuoi fare?”.
- “Fammi sapere se hai bisogno del mio aiuto”.
- “Grazie per l’informazione”.
Queste risposte devono essere sincere e non sarcastiche, per mantenere un dialogo aperto e positivo. È fondamentale non attribuire potere a questo comportamento, ma vederlo come un semplice scambio di informazioni. In questo modo, i bambini si sentiranno liberi di condividere anche informazioni più importanti, come situazioni che li fanno sentire a disagio.
Rispondere al tattling
Quando i genitori trattano il tattling come un’informazione e non come un problema da risolvere, si riduce il rischio che i bambini si sentano spinti a segnalare ogni piccola cosa. Questo approccio non solo diminuisce il tattling, ma incoraggia anche i bambini a comunicare in modo più aperto e onesto. È importante ricordare che il tattling può anche essere un’opportunità per i genitori di insegnare ai bambini come affrontare le situazioni sociali e risolvere i conflitti in modo autonomo, senza l’intervento diretto degli adulti.

Minacce: come rispondere quando i bambini usano ultimatum
Quando i bambini usano minacce come “Se non fai questo, non giocherò più con te” o “Se non andiamo in questo ristorante, non mangerò nulla”, è importante affrontare queste situazioni con calma e senza considerarle come atti di sfida. Invece di reagire in modo negativo, possiamo interpretare queste affermazioni come informazioni momentanee. Ad esempio, se un bambino dice che non gli piace un certo ristorante, possiamo rispondere con frasi come:
- “Ah, non ti piace il cibo lì.”
- “Mi dispiace, ma dobbiamo andare comunque. Puoi portare uno snack.”
- “Va bene, ma non sei obbligato a mangiare.”
Queste risposte aiutano a mantenere la situazione sotto controllo, evitando di dare potere alle minacce. È fondamentale ricordare che i bambini spesso non intendono essere minacciosi; stanno semplicemente esplorando le dinamiche sociali e le reazioni degli altri. Se trattiamo queste affermazioni come scelte e non come sfide, possiamo ridurre il loro impatto emotivo e aiutare i bambini a comprendere le conseguenze delle loro parole. Inoltre, è importante notare che i bambini, specialmente i più piccoli, tendono a vedere queste situazioni come parte del gioco e non come conflitti seri. Se non reagiamo in modo eccessivo, possiamo permettere loro di imparare a gestire le interazioni sociali in modo più sano. In questo modo, le minacce e le affermazioni simili perderanno potere e diventeranno meno frequenti nel loro comportamento.

Avvertimenti: cosa fare quando i bambini esprimono impulsi aggressivi
Quando i bambini esprimono avvertimenti come “ti colpirò” o “farò del male a mia sorella”, è importante non allarmarsi. Queste frasi possono sembrare spaventose, ma rappresentano un’opportunità per comunicare e prevenire comportamenti dannosi. È fondamentale considerare queste espressioni come informazioni momentanee che i bambini ci stanno comunicando, piuttosto che come minacce reali. Questo approccio ci permette di affrontare la situazione in modo più sereno e costruttivo.
Comprendere gli avvertimenti
Quando i bambini condividono i loro impulsi aggressivi, ci stanno dando un’opportunità per intervenire prima che la situazione degeneri. Invece di reagire con paura o rabbia, possiamo rispondere con empatia, riconoscendo i loro sentimenti e offrendo supporto. Ad esempio, possiamo dire: “Wow, sembra che tu stia provando una forte emozione. Grazie per avermelo detto. Sono qui per aiutarti a gestirla.” Questo tipo di risposta non solo valida i loro sentimenti, ma li incoraggia anche a comunicare apertamente in futuro.
L’importanza della comunicazione
È cruciale che i bambini si sentano liberi di esprimere i loro sentimenti, anche quelli più difficili. Se non reagiamo in modo eccessivo, possiamo aiutare i nostri figli a comprendere che è normale avere impulsi aggressivi, ma che ci sono modi migliori per affrontarli. Questo non solo promuove una comunicazione sana, ma insegna anche ai bambini a gestire le loro emozioni in modo costruttivo.
Strategie per affrontare gli avvertimenti
- Riconoscere l’emozione: “Sembra che tu sia molto arrabbiato. Vuoi parlarne?”.
- Offrire supporto: “Sono qui per aiutarti a trovare un modo migliore per esprimere come ti senti”.
- Incoraggiare la comunicazione: “È importante che tu possa sempre dirmi come ti senti, anche quando è difficile”.
In questo modo, possiamo trasformare un momento potenzialmente negativo in un’opportunità di crescita e apprendimento per i nostri figli.
