I farmaci miorilassanti favoriscono il rilassamento muscolare e sono impiegati per trattare spasmi, contratture e spasticità.
Tipologie di miorilassanti
I miorilassanti si suddividono principalmente in due categorie:
- Miorilassanti ad azione centrale
Questi farmaci agiscono direttamente sul sistema nervoso centrale , inibendo la trasmissione nervosa responsabile della contrazione muscolare. Sono indicati per condizioni di spasticità e contratture muscolari legate a patologie neurologiche o lesioni traumatiche.
- Miorilassanti ad azione periferica
Agiscono a livello del sistema nervoso periferico e bloccano la trasmissione neuromuscolare, rendendo i muscoli incapaci di contrarsi. Si dividono ulteriormente in: 1. Miorilassanti depolarizzanti , come la succinilcolina , che causano una breve contrazione muscolare seguita da un rilassamento prolungato. 2. Miorilassanti non depolarizzanti , come atracurio, vecuronio e rocuronio , che impediscono il legame dell’acetilcolina ai recettori muscolari, bloccando così la trasmissione degli impulsi nervosi.

Meccanismo d’azione
I miorilassanti centrali agiscono inibendo la trasmissione degli impulsi nervosi nel midollo spinale e nel cervello , riducendo così la tensione muscolare. Il loro meccanismo d’azione coinvolge solitamente:
- Modulazione del GABA: Alcuni farmaci, come il baclofen, stimolano i recettori GABA-B, inibendo i segnali eccitatori responsabili della contrazione muscolare.
- Inibizione dei recettori adrenergici: Altri, come la tizanidina, agiscono sui recettori adrenergici α2, riducendo l’attività nervosa che provoca lo spasmo muscolare.
- Diminuzione della trasmissione degli impulsi spinali: La riduzione degli stimoli eccitatori a livello midollare contribuisce al rilassamento della muscolatura scheletrica.
Questi farmaci sono spesso utilizzati in caso di sclerosi multipla , lesioni spinali , ictus o altre condizioni neurologiche caratterizzate da ipertonia muscolare . I miorilassanti periferici impediscono la trasmissione degli impulsi nervosi ai muscoli scheletrici, bloccando la contrazione. Il loro meccanismo d’azione si basa su:
- Inibizione dell’acetilcolina (ACh): Questi farmaci agiscono sulla giunzione neuromuscolare bloccando l’azione dell’acetilcolina, il neurotrasmettitore responsabile dell’attivazione dei muscoli.
- Miorilassanti depolarizzanti: Come la succinilcolina, si legano ai recettori nicotinici dell’acetilcolina causando una depolarizzazione persistente. Questo porta a una contrazione muscolare iniziale seguita da un blocco flaccido.
- Miorilassanti non depolarizzanti: Come atracurio, rocuronio e vecuronio, competono con l’acetilcolina per i recettori nicotinici, prevenendo così la contrazione senza provocare una fase di contrazione iniziale.
Questi farmaci sono comunemente utilizzati in chirurgia e anestesia per garantire un rilassamento muscolare controllato durante le operazioni.

Principali farmaci miorilassanti
I miorilassanti sono sostanze utilizzate per favorire il rilassamento della muscolatura scheletrica e liscia . Questi farmaci sono impiegati per trattare condizioni mediche che comportano rigidità o spasmi muscolari , come traumi , patologie neurologiche o interventi chirurgici .
Miorilassanti centrali
- Baclofen: Agisce sui recettori GABA-B per ridurre la spasticità muscolare.
- Dantrolene: Utilizzato per il trattamento dell’ipertermia maligna e per ridurre le contrazioni muscolari anomale.
- Tizanidina: Agisce sui recettori adrenergici, inibendo gli impulsi nervosi dalla spina dorsale ai muscoli.
Miorilassanti periferici
- Succinilcolina: Utilizzata per indurre il rilassamento muscolare rapido in procedure come l’intubazione.
- Atracurio e Vecuronio: Impiegati in anestesia generale per interventi chirurgici prolungati.
- Rocuronio: Preferito per interventi di lunga durata grazie alla sua azione rapida e controllabile.

Modalità di somministrazione
I farmaci miorilassanti possono essere somministrati in diverse forme a seconda delle esigenze mediche; le forme più comuni includono:
- Orale: I miorilassanti centrali vengono spesso somministrati sotto forma di compresse o capsule per il trattamento di condizioni croniche come la spasticità.
- Iniettiva: I miorilassanti periferici vengono somministrati per via endovenosa, intramuscolare o sottocutanea in ambiente ospedaliero per garantire un effetto rapido e controllato, soprattutto durante le procedure chirurgiche. Queste modalità di somministrazione richiedono sempre un monitoraggio stretto e prescrizione medica per evitare complicazioni o effetti collaterali indesiderati.

Effetti collaterali dei miorilassanti
Come tutti i farmaci, anche i miorilassanti possono provocare effetti collaterali , la cui gravità e incidenza possono variare in base al principio attivo e alla sensibilità individuale del paziente. Tra gli effetti indesiderati più comuni si trovano:
- Ipotensione: Abbassamento della pressione sanguigna.
- Disturbi cardiaci: Alterazioni del ritmo cardiaco.
- Broncospasmo: Difficoltà respiratorie, soprattutto nei soggetti predisposti.
- Reazioni cutanee: Prurito, orticaria e arrossamenti.
effetti comuni
- Ipotonia muscolare: Debolezza e riduzione del tono muscolare.
- Astenia: Sensazione di stanchezza generalizzata.
- Vertigini: Instabilità e difficoltà di coordinazione.
- Disturbi gastrointestinali: Nausea, vomito e costipazione.
- Disturbi del sonno: Alterazione del ritmo sonno-veglia.

Consigli e precauzioni
L’uso di miorilassanti deve sempre essere supervisionato da un medico per evitare effetti collaterali indesiderati e ottimizzare il trattamento. Alcune raccomandazioni chiave includono:
- Seguire le indicazioni cliniche sul dosaggio e sulla somministrazione.
- Evitare l’uso prolungato senza controllo medico, specialmente nei pazienti con problemi epatici o renali.
- Prestare attenzione agli effetti collaterali e segnalarli tempestivamente.
Un corretto monitoraggio del trattamento garantisce sicurezza ed efficacia , migliorando la qualità della vita dei pazienti che necessitano di questi farmaci.
