Il sushi è una tradizione gastronomica giapponese molto in voga in Italia da qualche tempo, che di per sé non fa male, a patto che si osservino alcuni accorgimenti fondamentali.
Che cos’è il sushi?
Il termine sushi in Giappone si riferisce a una serie di pietanze a base di riso bianco, pesce crudo, alghe e uova . In Italia, spesso si confonde con il sashimi, che indica esclusivamente il pesce crudo, senza riso, o viene considerato come un sostituto della cucina giapponese in generale. Il riso viene solitamente bollito fino a renderlo particolarmente morbido . Successivamente, vengono formate delle polpette oblunghe su cui si poggia un filetto di pesce crudo, omelette o altro, a seconda dei tipi di sushi.

Quanto è sano il sushi?
La domanda se il sushi sia sano non ha una risposta semplice. Il sushi di per sé non è né sano né benefico ; il suo impatto sulla salute dipende da diversi fattori:
- qualità degli ingredienti.
- stato di salute dell’individuo.
- quantità ingerita.
- stile di vita.
In generale, si può affermare che, se consumato in quantità moderate e con ingredienti di buona qualità, il sushi può essere un alimento nutriente, poiché fornisce tutti e tre i macronutrienti: carboidrati (dal riso), proteine e grassi (inclusi gli omega 3 ). Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione alla quantità e alla qualità degli ingredienti utilizzati.

Quali sono i rischi di mangiare il sushi?
I rischi per la salute legati al consumo di sushi possono essere suddivisi in due categorie principali: un rischio immediato di intossicazione e uno più a lungo termine legato alla quantità di sushi consumato.
Rischi immediati
Il pesce crudo deve essere trattato in modo appropriato per eliminare i parassiti, i quali possono causare:
- dolori addominali.
- nausea.
- vomito.
- giramenti di testa.
La normativa europea e italiana riguardante la commercializzazione del pesce crudo è piuttosto rigorosa, garantendo che il pesce servito crudo sia correttamente abbattuto, mantenuto a temperature di almeno 3 gradi, se non inferiori, per 24 ore.
Rischi legati alle allergie
È fondamentale prestare particolare attenzione in caso di allergie , come quelle ai molluschi e ai crostacei, poiché possono manifestarsi sintomi gravi, tra cui:
- reazioni cutanee e rossore.
- shock anafilattico.
Rischi legati alla quantità
Dal punto di vista della linea, il sushi non è un alimento sconsigliato in sé, ma è importante monitorare le quantità consumate. Un consumo eccessivo di sushi può portare a un’elevata assunzione di carboidrati , contribuendo a un aumento di peso. L’abitudine di mangiare sushi secondo la formula all you can eat (tutto quello che puoi mangiare) e l’accompagnamento con la salsa di soia , che contiene fino a 17 grammi di sale ogni 100 ml, possono rappresentare un fattore di rischio per la linea.

Quando è sconsigliato mangiare sushi?
Mangiare pesce crudo è sconsigliato in casi particolari come per esempio:
- donne in gravidanza accertata o supposta.
- persone con sistema immunitario compromesso da immunodeficienza di qualche tipo.
- anziani e bambini molto piccoli.
- allergie conclamate.
Altri soggetti per cui è opportuno evitare il consumo di sushi sono i pazienti che soffrano:
- di diabete.
- di obesità.
- persone con problemi tiroidei (ipotiroidismo e ipertiroidismo).
Per i soggetti sani, il consumo di sushi, se il pesce è abbattuto correttamente, non comporta particolari rischi. La chiave è come sempre la moderazione nelle quantità , l’equilibrio dei macro e micronutrienti essenziali e uno stile di vita con attività fisica regolare .
