I social media hanno cambiato il nostro modo di interagire e, a volte, portano a situazioni inaspettate tra genitori e nanny.
La storia di Sparks e le aspettative dei genitori
Sparks condivide un’esperienza che mette in luce le aspettative dei genitori nei confronti delle nanny. Durante una visita al parco, i genitori iniziano a presumere che Sparks, una nanny, fosse in realtà la madre del bambino che stava accudendo. Inizialmente, le interazioni tra Sparks e le altre mamme erano normali, senza alcun sospetto sulla sua vera identità. Tuttavia, tutto cambia quando la madre del bambino si presenta inaspettatamente a casa durante l’ora di pranzo e Sparks chiama il bambino dicendo: “Ehi, tua madre è a casa per pranzo! Andiamo a pranzare con lei!”.
Questo momento segna un cambiamento nel comportamento delle mamme al parco. Dopo questo episodio, la volta successiva che Sparks e il bambino tornano al parco, le mamme iniziano a sussurrare tra di loro, dando a Sparks la sensazione di essere al centro di una conversazione in sua assenza. Una di loro si avvicina e le chiede se può guardare i loro bambini per circa 20 minuti mentre loro vanno a prendere un caffè. Sparks, sorpresa da questa richiesta, sottolinea che, essendo al lavoro, non può accettare di prendersi cura di altri bambini. Sparks esprime la sua frustrazione riguardo a questa situazione, notando che, una volta che i genitori scoprono che lei è la nanny, tendono a pensare che sia automaticamente disponibile per babysitting extra. “È una situazione che si verifica sempre”, afferma, evidenziando l’atteggiamento di entitlement che alcuni genitori mostrano nei confronti delle nanny.
Fortunatamente, Sparks è in grado di mettere dei limiti, chiarendo che ha concordato con il suo datore di lavoro di non accettare ulteriori incarichi mentre si occupa del bambino. Questo approccio di solito risolve la situazione senza troppi problemi, anche se Sparks riflette su come la sua autorità non dovrebbe dipendere da quella del suo datore di lavoro.
La reazione delle mamme al parco
Dopo che le mamme scoprono che Sparks è la nanny , la loro reazione cambia notevolmente. Iniziano a chiederle di prendersi cura dei loro bambini mentre si allontanano per un caffè. Sparks racconta che, inizialmente, le interazioni con le mamme al parco erano normali, ma tutto cambia quando il suo datore di lavoro si presenta inaspettatamente a casa per il pranzo. In quel momento, le mamme iniziano a sussurrare tra loro e a guardarla in modo diverso.
Una richiesta inaspettata
Una delle mamme si avvicina a Sparks e le chiede: “Ehi, stavamo pensando di andare a prendere un caffè velocemente. Ti andrebbe di guardare i bambini per noi per circa 20 minuti?”. Sparks, sorpresa e un po’ infastidita, si rende conto che le mamme si aspettano che lei, essendo una nanny, sia disponibile per babysitting extra mentre è al lavoro.
L’atteggiamento delle mamme
Sparks sottolinea che, una volta che le mamme scoprono il suo ruolo, tendono a pensare che, poiché è in servizio, sia automaticamente responsabile anche dei loro bambini. Questo comportamento la fa sentire come se fosse vista come una sorta di babysitter gratuita .
La risposta di Sparks
Fortunatamente, Sparks è pronta a mettere dei limiti e chiarisce che ha concordato con il suo datore di lavoro di non accettare richieste di babysitting extra mentre si occupa del loro bambino. Questo approccio di solito risolve la situazione senza troppi problemi, ma evidenzia un atteggiamento di entitlement da parte di alcune mamme, che si aspettano un servizio gratuito da chi lavora nel settore.
La risposta di Sparks alle richieste
Sparks è chiara nel far sapere che non accetta richieste di babysitting extra mentre è al lavoro. Quando le mamme al parco scoprono che lei è la nanny, iniziano a chiederle di prendersi cura dei loro bambini, ma Sparks risponde con fermezza.
Il rifiuto delle richieste
Sparks spiega che, una volta che le mamme si rendono conto che lei è la nanny, si aspettano che lei si occupi anche dei loro figli. Tuttavia, lei ha concordato con il suo datore di lavoro di non accettare ulteriori responsabilità mentre si occupa del bambino della sua famiglia.
Una questione di rispetto
Sparks sottolinea che chiedere a una nanny di prendersi cura di un altro bambino mentre è già al lavoro è come aspettarsi un servizio gratuito. La sua risposta è chiara e diretta: “Non posso accettare richieste di babysitting extra”. Questo approccio, secondo lei, di solito risolve la situazione senza troppi problemi.
L’importanza dei confini
Sparks fa notare che, purtroppo, molte persone tendono a pensare che, essendo una nanny, lei sia automaticamente disponibile per prendersi cura di altri bambini. È fondamentale stabilire dei confini chiari per evitare malintesi e per garantire che il suo lavoro venga rispettato.
Riflessioni sulle aspettative e l’entitlement
Sparks invita a riflettere sull’atteggiamento di chi si aspetta babysitting gratuito dalle nanny. Spesso, quando i genitori scoprono che una persona è una nanny, tendono a pensare che, essendo al lavoro, questa sia automaticamente disponibile per prendersi cura dei loro figli. Questo comportamento è descritto da Sparks come un esempio di entitlement , dove i genitori si sentono in diritto di chiedere assistenza extra senza considerare i confini professionali. Sparks sottolinea che, nonostante la sua disponibilità a prendersi cura del bambino per cui lavora, non accetta richieste di babysitting aggiuntivo. La sua risposta a queste richieste è chiara: ha concordato con il suo datore di lavoro di non accettare ulteriori responsabilità mentre è in servizio.
Questo approccio aiuta a stabilire dei limiti e a chiarire che il suo ruolo non include la supervisione di altri bambini. Inoltre, Sparks fa notare che chiedere a una nanny di prendersi cura di altri bambini mentre è al lavoro è paragonabile a chiedere un servizio gratuito da un professionista. È fondamentale che i genitori riflettano su cosa possa aver portato a un atteggiamento così entitled e considerino l’importanza di rispettare i confini professionali delle nanny.
Fonte: scarymommy